Di Angelo Mitrotti

Il progetto Sportello ComfortCura si concentra sull’RSA come ente erogatore del servizio di coordinamento per rispondere ai bisogni socio-assistenziali dei soggetti fragili, integrando anche la partecipazione dei beneficiari nel processo. Il progetto prevede la collaborazione con partners privati per garantire continuità e qualità del servizio, oltre a promuovere la formazione interna e la rete con i servizi territoriali di assistenza. Lo Sportello ComfortCura si propone di fornire una risposta puntuale e dinamica alle esigenze assistenziali dei soggetti interessati, grazie alla comunicazione efficace e puntuale tra i diversi attori coinvolti.

 

L’idea di uno Sportello in RSA, porta in sé una serie di aspetti innovativi tali per cui, alla fine della lettura di questo capitolo, siamo quasi certi che vorrete essere tra coloro che renderanno concreta questa esperienza.

 

Siamo partiti proprio da qui:

Sportello Comfortcura 1

La nostra esperienza, conquistata in tantissimi anni di lavoro non solo con le Aziende /Associazioni che si occupano di Servizi Socio Sanitari, ma anche di fragilità, volontariato e bisogni in genere, ci ha portato a comprendere che i bisogni continuano ad essere sempre tantissimi e sempre più differenti mentre le risposte, non solo scarseggiano tremendamente, ma si rivelano sempre più inadeguate ed insufficienti.

I pochi sportelli presenti sul territorio, dimostrano una scarsa capacità di coordinamento dei soggetti coinvolti, sia pubblici che privati quali ad esempio, gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, i centri per l’impiego, gli enti di formazione, i patronati, le cooperative e le associazioni del territorio.

Qual è la nostra ambizione?

Il progetto Sportello ComfortCura, vede l’RSA al centro del processo come “ente erogatore del servizio di coordinamento”, in quanto ente con competenze socio-assistenziali, conoscenza del territorio e rapporti sia con servizi sociali che sanitari, in un circuito virtuoso non solo di risposte ai bisogni ma anche di integrazione dei soggetti fragili.

Sportello Comfortcura 2
Sportello Comfortcura 3

Nel pieno rispetto dello slogan che da sempre ci contraddistingue: “Insieme a noi è più semplice”, anche con questo progetto Comfortcura desidera essere promotrice di logiche di mutuo soccorso che mettono a fattor comune esperienze e competenza per l’assistenza a tutti i livelli e per tutti i bisogni.

Crediamo che la parte più innovativa di questo progetto, consista nel fatto che tutti coloro che accedono allo sportello, possono essere al tempo stesso sia soggetto beneficiario del servizio, che soggetto erogatore del servizio anche con piccole azioni che però contribuiscono alla riuscita del processo.

La RSA che vorrei, F. Iurlaro, Editrice Dapero

La RSA che vorrei

Verso i Centri Servizi alla persona: la proposta dell’associazione RINATA

di Franco Iurlaro

“Gli autori, numerosi, che hanno collaborato alla realizzazione di questo libro, hanno fatto propria una prospettiva propositiva per uno sguardo verso il futuro, per quello che le nostre strutture possono offrire alle comunità locali negli anni che ci attendono”.

Come vogliamo procedere?

Subito dopo il primo accesso, lo Sportello dovrà analizzare i bisogni e le richieste grazie ai professionisti presenti in modo da fungere da “dirottatore” dell’utente verso eventuali altri servizi presenti sul territorio o promuovere azioni dirette in risposta al bisogno specifico.

Considerando anche che, una ulteriore difficoltà a cui vanno incontro le consuete esperienze di sportello presenti sul territorio, deriva dalla discontinuità delle risorse e dal fatto di essere spesso legate a finanziamenti temporanei che spesso portano  all’interruzione delle attività, ComfortCura nel suo progetto, prevede la collaborazione con partners privati che possano finanziare, promuovere ed effettuare  formazione ed in caso di necessità, reclutare risorse (badanti e/o assistenti familiari), in modo da fidelizzare sia la famiglia che il lavoratore che riesce ad avere garanzia retributiva/contributiva e continuità lavorativa con diritti garantiti.

Parte integrante del progetto quindi, sono anche partner strutturati per la parte burocratica e capaci di fare comunicazione e marketing (per esempio Agenzie di ricerca e formazione di lavoro interinale).

La risposta dello sportello Comfortcura

  • Fare analisi del bisogno, ma anche della successiva evoluzione delle necessità assistenziali;
  • fare rete con servizi territoriali di assistenza e cura della persona;
  • individuare le competenze necessarie per definire un profilo idoneo;
  • monitorare l’intervento per poterlo adeguare all’evolversi della situazione;
  • fornire un servizio che possa contare sulla comunicazione efficace e puntuale tra questi tre attori (famiglia, agenzie per il lavoro, privato sociale del territorio);
  • promuovere corsi di formazione interni

L’attività dello sportello dovrà garantire quindi, una risposta puntuale, dinamica e in grado di far sentire compreso e supportato nei propri bisogni famigliari il soggetto interessato; siano essi bisogni legati alla quotidianità, a malattie momentanee, a situazioni di difficoltà croniche o a una fase specifica del ciclo di vita di una famiglia.

Sportello Comfortcura 4

Questa nuova formula allargata di scambio tra utente ed erogatore del servizio, certamente potrebbe portare delle nuove criticità da superare che potrebbero per esempio essere:

  • Superamento di attegiamenti individualistici e resistenze verso forme di collaborazione inedite ed inusuali che potrebbero anche prevedere un riposizionamento nell’ambito del sistema dei servizi (fruitore e ed erogatore!?!?!)
  • Scarsa attrattività dei servizi a valenza sociale rispetto a quelli a valenza sanitari
  • Difficoltà di integrazione tra servizi sociali e quelli sanitari
  • Rigidità dei servizi e dei sistemi esistenti già regolamentati

Tuttavia, la formula dello Sportello nelle RSA, dovrà essere flessibile e non rigida; una formula capace di modellarsi e progredire nel tempo in base i bisogni ma anche alle risorse di cui si dispone.

In una realtà nella quale cresce sempre di più l’età anagrafica, in cui scarseggiano sempre più le risorse economiche pubbliche e il reddito pro-capite si abbassa sensibilmente, cosa potrà mai dare una risposta immediata ed efficace se non il creare una circolarità di risorse e competenze da mettere a fattor comune e per il bene della collettività?

Non resta che ripetere: “Insieme a noi è più semplice!”

Di Angelo Mitrotti

Il progetto Sportello ComfortCura si concentra sull’RSA come ente erogatore del servizio di coordinamento per rispondere ai bisogni socio-assistenziali dei soggetti fragili, integrando anche la partecipazione dei beneficiari nel processo. Il progetto prevede la collaborazione con partners privati per garantire continuità e qualità del servizio, oltre a promuovere la formazione interna e la rete con i servizi territoriali di assistenza. Lo Sportello ComfortCura si propone di fornire una risposta puntuale e dinamica alle esigenze assistenziali dei soggetti interessati, grazie alla comunicazione efficace e puntuale tra i diversi attori coinvolti.

 

L’idea di uno Sportello in RSA, porta in sé una serie di aspetti innovativi tali per cui, alla fine della lettura di questo capitolo, siamo quasi certi che vorrete essere tra coloro che renderanno concreta questa esperienza.

 

Siamo partiti proprio da qui:

Sportello Comfortcura 1

La nostra esperienza, conquistata in tantissimi anni di lavoro non solo con le Aziende /Associazioni che si occupano di Servizi Socio Sanitari, ma anche di fragilità, volontariato e bisogni in genere, ci ha portato a comprendere che i bisogni continuano ad essere sempre tantissimi e sempre più differenti mentre le risposte, non solo scarseggiano tremendamente, ma si rivelano sempre più inadeguate ed insufficienti.

I pochi sportelli presenti sul territorio, dimostrano una scarsa capacità di coordinamento dei soggetti coinvolti, sia pubblici che privati quali ad esempio, gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, i centri per l’impiego, gli enti di formazione, i patronati, le cooperative e le associazioni del territorio.

Qual è la nostra ambizione?

Il progetto Sportello ComfortCura, vede l’RSA al centro del processo come “ente erogatore del servizio di coordinamento”, in quanto ente con competenze socio-assistenziali, conoscenza del territorio e rapporti sia con servizi sociali che sanitari, in un circuito virtuoso non solo di risposte ai bisogni ma anche di integrazione dei soggetti fragili.

Sportello Comfortcura 2
Sportello Comfortcura 3

Nel pieno rispetto dello slogan che da sempre ci contraddistingue: “Insieme a noi è più semplice”, anche con questo progetto Comfortcura desidera essere promotrice di logiche di mutuo soccorso che mettono a fattor comune esperienze e competenza per l’assistenza a tutti i livelli e per tutti i bisogni.

Crediamo che la parte più innovativa di questo progetto, consista nel fatto che tutti coloro che accedono allo sportello, possono essere al tempo stesso sia soggetto beneficiario del servizio, che soggetto erogatore del servizio anche con piccole azioni che però contribuiscono alla riuscita del processo.

La RSA che vorrei, F. Iurlaro, Editrice Dapero

La RSA che vorrei

Verso i Centri Servizi alla persona: la proposta dell’associazione RINATA

di Franco Iurlaro

“Gli autori, numerosi, che hanno collaborato alla realizzazione di questo libro, hanno fatto propria una prospettiva propositiva per uno sguardo verso il futuro, per quello che le nostre strutture possono offrire alle comunità locali negli anni che ci attendono”.

Come vogliamo procedere?

Subito dopo il primo accesso, lo Sportello dovrà analizzare i bisogni e le richieste grazie ai professionisti presenti in modo da fungere da “dirottatore” dell’utente verso eventuali altri servizi presenti sul territorio o promuovere azioni dirette in risposta al bisogno specifico.

Considerando anche che, una ulteriore difficoltà a cui vanno incontro le consuete esperienze di sportello presenti sul territorio, deriva dalla discontinuità delle risorse e dal fatto di essere spesso legate a finanziamenti temporanei che spesso portano  all’interruzione delle attività, ComfortCura nel suo progetto, prevede la collaborazione con partners privati che possano finanziare, promuovere ed effettuare  formazione ed in caso di necessità, reclutare risorse (badanti e/o assistenti familiari), in modo da fidelizzare sia la famiglia che il lavoratore che riesce ad avere garanzia retributiva/contributiva e continuità lavorativa con diritti garantiti.

Parte integrante del progetto quindi, sono anche partner strutturati per la parte burocratica e capaci di fare comunicazione e marketing (per esempio Agenzie di ricerca e formazione di lavoro interinale).

La risposta dello sportello Comfortcura

  • Fare analisi del bisogno, ma anche della successiva evoluzione delle necessità assistenziali;
  • fare rete con servizi territoriali di assistenza e cura della persona;
  • individuare le competenze necessarie per definire un profilo idoneo;
  • monitorare l’intervento per poterlo adeguare all’evolversi della situazione;
  • fornire un servizio che possa contare sulla comunicazione efficace e puntuale tra questi tre attori (famiglia, agenzie per il lavoro, privato sociale del territorio);
  • promuovere corsi di formazione interni

L’attività dello sportello dovrà garantire quindi, una risposta puntuale, dinamica e in grado di far sentire compreso e supportato nei propri bisogni famigliari il soggetto interessato; siano essi bisogni legati alla quotidianità, a malattie momentanee, a situazioni di difficoltà croniche o a una fase specifica del ciclo di vita di una famiglia.

Sportello Comfortcura 4

Questa nuova formula allargata di scambio tra utente ed erogatore del servizio, certamente potrebbe portare delle nuove criticità da superare che potrebbero per esempio essere:

  • Superamento di attegiamenti individualistici e resistenze verso forme di collaborazione inedite ed inusuali che potrebbero anche prevedere un riposizionamento nell’ambito del sistema dei servizi (fruitore e ed erogatore!?!?!)
  • Scarsa attrattività dei servizi a valenza sociale rispetto a quelli a valenza sanitari
  • Difficoltà di integrazione tra servizi sociali e quelli sanitari
  • Rigidità dei servizi e dei sistemi esistenti già regolamentati

Tuttavia, la formula dello Sportello nelle RSA, dovrà essere flessibile e non rigida; una formula capace di modellarsi e progredire nel tempo in base i bisogni ma anche alle risorse di cui si dispone.

In una realtà nella quale cresce sempre di più l’età anagrafica, in cui scarseggiano sempre più le risorse economiche pubbliche e il reddito pro-capite si abbassa sensibilmente, cosa potrà mai dare una risposta immediata ed efficace se non il creare una circolarità di risorse e competenze da mettere a fattor comune e per il bene della collettività?

Non resta che ripetere: “Insieme a noi è più semplice!”

Leave A Comment

Potrebbe interessarti