Un cambiamento possibile per le cure domiciliari

All’improvviso ci siamo accorti che la migliore cosa che avremmo potuto fare in questo momento di pandemia era quella di gestire le persone fragili al proprio domicilio con un adeguato servizio di assistenza.

Il Governo ora stanzia nuovi fondi…. fissa nuovi traguardi in termini di tassi di copertura. Molti gravi problemi però ci sono ancora e alcuni sono anche peggiorati in questo difficile periodo.

 

Occorre affrontarli e risolverli: Quale modello organizzativo adottare? Quali strumenti usare? Quali “competenze” servono … e poi …cosa significa adeguato servizio di assistenza?

https://youtu.be/EYzuO-Vmjl4

Come dice il Professore non ci si può improvvisare, ma è fondamentale il ruolo dei manager pubblici e privati nel formulare le giuste scelte organizzative, costruire le competenze e dotarsi di strumenti (di assessment e informatici) all’altezza della situazione.Secondo noi, il “driver” di questo insieme di cambiamenti deve essere la “persona” che riceve il servizio, e su questo va costruita la visione dei servizi di territorio. L’uomo in quanto organismo complesso, con una molteplicità di “fattori” che lo caratterizzano e che ne condizionano lo stato di salute (e la sua auto-percezione dello stato di salute) richiede risposte articolate, complesse e “personalizzate”.

Quindi, se cerchiamo una soluzione, non ci resta che concentrarci sulla persona da assistere e sulle sue esigenze, adottando strumenti di rilevazione della salute sufficientemente ampi e comprensivi da consentirci di fare una “fotografia”, non troppo sfocata della situazione, 

 

 

Si ringrazia il 𝗣𝗿𝗼𝗳. 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗕𝗲𝗿𝗻𝗮𝗯𝗲𝗶

Direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma-

Presidente di “Italia Longeva”

About the Author: Fabio Vidotto

FOUNDER E CEO DI STUDIOVEGA Collabora con la rivista CURA

Un cambiamento possibile per le cure domiciliari

All’improvviso ci siamo accorti che la migliore cosa che avremmo potuto fare in questo momento di pandemia era quella di gestire le persone fragili al proprio domicilio con un adeguato servizio di assistenza.

Il Governo ora stanzia nuovi fondi…. fissa nuovi traguardi in termini di tassi di copertura. Molti gravi problemi però ci sono ancora e alcuni sono anche peggiorati in questo difficile periodo.

 

Occorre affrontarli e risolverli: Quale modello organizzativo adottare? Quali strumenti usare? Quali “competenze” servono … e poi …cosa significa adeguato servizio di assistenza?

https://youtu.be/EYzuO-Vmjl4

Come dice il Professore non ci si può improvvisare, ma è fondamentale il ruolo dei manager pubblici e privati nel formulare le giuste scelte organizzative, costruire le competenze e dotarsi di strumenti (di assessment e informatici) all’altezza della situazione.Secondo noi, il “driver” di questo insieme di cambiamenti deve essere la “persona” che riceve il servizio, e su questo va costruita la visione dei servizi di territorio. L’uomo in quanto organismo complesso, con una molteplicità di “fattori” che lo caratterizzano e che ne condizionano lo stato di salute (e la sua auto-percezione dello stato di salute) richiede risposte articolate, complesse e “personalizzate”.

Quindi, se cerchiamo una soluzione, non ci resta che concentrarci sulla persona da assistere e sulle sue esigenze, adottando strumenti di rilevazione della salute sufficientemente ampi e comprensivi da consentirci di fare una “fotografia”, non troppo sfocata della situazione, 

 

 

Si ringrazia il 𝗣𝗿𝗼𝗳. 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗕𝗲𝗿𝗻𝗮𝗯𝗲𝗶

Direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma-

Presidente di “Italia Longeva”

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