La gestione del tempo nei ruoli manageriali è una danza intricata, in cui la qualità delle interazioni e la percezione delle attività svolte sono tanto importanti quanto l’efficienza temporale. Nel gestire il tempo lavoro (time management), la valutazione del tempo non dovrebbe essere unicamente quantitativa, ma anche orientata alla qualità del risultato, al processo svolto e, non meno importante, alla percezione dell’anziano residente e dell’operatore.
Gestire il tempo e gli obiettivi: cosa viene prima?
Nel time management (soprattutto in RSA, dove a essere gestiti non sono processi, bensì persone) è necessario andare oltre la quantità di ore impiegate. In altre parole: la qualità del risultato e il processo svolto non possono basare la misurazione della performance di un team esclusivamente sulla quantità di tempo impiegato per completare una determinata attività. La qualità del risultato ottenuto è un indicatore altrettanto critico. Un manager attento non solo monitora i tempi di esecuzione, ma si assicura che ogni fase del processo sia svolta con precisione e competenza.
Dalla gestione del tempo alla gestione delle aspettative dei residenti
La creazione di standard di qualità contribuisce a garantire che il lavoro svolto risponda alle aspettative, non solo in termini di rapidità ma anche di eccellenza. La percezione del destinatario di cure è una variabile cruciale, e un indicatore chiave di successo nel settore sociosanitario e in molte altre aree. Un manager che investe tempo nella gestione delle aspettative della persona e crea un ambiente di cura empatico contribuisce a garantire una percezione positiva del servizio offerto. La qualità del tempo speso nel rapporto con il residente influenza, infatti, la fiducia e la soddisfazione, fattori che vanno oltre la semplice quantità di attività svolte.
Un time management che si prende cura (anche) dell’operatore
Anche il benessere dell’operatore è un elemento chiave della gestione del tempo e, parallelamente alla percezione dell’anziano, il benessere degli operatori è altrettanto cruciale. Un manager che considera il carico di lavoro e le esigenze emotive del proprio team è in grado di creare un ambiente in cui la gestione del tempo non sacrifichi la salute mentale e fisica degli operatori.
Il tempo dedicato a supportare e ascoltare il personale contribuisce a promuovere una cultura aziendale sana e a migliorare la qualità del lavoro svolto. Per questo, nel contesto lavorativo, il manager deve facilitare il tempo di cura. Questo concetto va oltre la quantità di ore lavorative e abbraccia l’idea che ogni istante può essere un’opportunità per costruire relazioni solide e favorire un ambiente di lavoro sano. (Leggi anche: Burnout e stress lavoro correlato).
Un esempio tangibile si manifesta nel settore sociosanitario, dove i professionisti possono utilizzare il tempo dedicato a compiti apparentemente banali, come rifare un letto, per instaurare un dialogo con l’anziano. Questo non solo migliora la qualità della cura fornita, ma crea un legame umano che va al di là delle sole pratiche sanitarie.
Il manager come architetto del tempo
E quindi, il manager diventa come un architetto del tempo. In particolare, gioca un ruolo chiave nell’architettare il tempo all’interno delle organizzazioni. La gestione del tempo diventa un’arte quando il leader riesce a creare spazi vuoti che non sono vuoti affatto, ma piuttosto opportunità per connettersi con i membri del team.
In un contesto di riorganizzazione di una Residenza Sanitaria Assistita, per esempio, il manager potrebbe impiegare il tempo di attesa tra le riunioni per discutere con i dipendenti delle loro preoccupazioni, ascoltare le loro idee o semplicemente per rafforzare il senso di appartenenza al team. Le relazioni sane tra i membri del team e tra manager sono la chiave per il successo a lungo termine di un’organizzazione.
Investire tempo nella costruzione di relazioni positive crea un ambiente di lavoro che favorisce la comunicazione aperta, la fiducia reciproca e una cultura aziendale positiva. Un manager che conosce i suoi operatori non solo come risorse lavorative, ma come individui con esigenze, paure e aspirazioni, è in grado di guidarli in modo più efficace. (Leggi anche: La cassetta degli attrezzi di un direttore di RSA).
Attenzione, non basta stabilire relazioni: è altrettanto importante che queste siano propositive, e i manager devono essere in grado di ispirare e motivare il loro team, incoraggiando l’innovazione e la collaborazione. Le relazioni propositive favoriscono un clima in cui i lavoratori si sentono supportati nel proporre nuove idee e affrontare sfide in modo costruttivo.
La sintesi perfetta del tempo della qualità e della percezione è che la gestione del tempo per un manager è una sfida che richiede una visione olistica. Oltre a garantire l’efficienza temporale e la qualità del lavoro svolto, un manager di successo considera attentamente come le attività vengono percepite sia dal residente, sia dall’operatore.
Il tempo diventa così un mezzo per creare un equilibrio tra le esigenze organizzative e le necessità umane, contribuendo a costruire una cultura aziendale basata su fiducia, rispetto reciproco e eccellenza. In questa prospettiva, la gestione del tempo diventa un’arte, dove ogni momento è un’opportunità per creare un impatto positivo duraturo.
E proprio il tempo in RSA sarà l’argomento centrale del Meeting delle Professioni di CURA 2024, dal titolo “Non c’è cura nella fretta. Gestire o creare tempo in RSA?“. Scopri il programma sul sito di Editrice Dapero.
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La gestione del tempo nei ruoli manageriali è una danza intricata, in cui la qualità delle interazioni e la percezione delle attività svolte sono tanto importanti quanto l’efficienza temporale. Nel gestire il tempo lavoro (time management), la valutazione del tempo non dovrebbe essere unicamente quantitativa, ma anche orientata alla qualità del risultato, al processo svolto e, non meno importante, alla percezione dell’anziano residente e dell’operatore.
Gestire il tempo e gli obiettivi: cosa viene prima?
Nel time management (soprattutto in RSA, dove a essere gestiti non sono processi, bensì persone) è necessario andare oltre la quantità di ore impiegate. In altre parole: la qualità del risultato e il processo svolto non possono basare la misurazione della performance di un team esclusivamente sulla quantità di tempo impiegato per completare una determinata attività. La qualità del risultato ottenuto è un indicatore altrettanto critico. Un manager attento non solo monitora i tempi di esecuzione, ma si assicura che ogni fase del processo sia svolta con precisione e competenza.
Dalla gestione del tempo alla gestione delle aspettative dei residenti
La creazione di standard di qualità contribuisce a garantire che il lavoro svolto risponda alle aspettative, non solo in termini di rapidità ma anche di eccellenza. La percezione del destinatario di cure è una variabile cruciale, e un indicatore chiave di successo nel settore sociosanitario e in molte altre aree. Un manager che investe tempo nella gestione delle aspettative della persona e crea un ambiente di cura empatico contribuisce a garantire una percezione positiva del servizio offerto. La qualità del tempo speso nel rapporto con il residente influenza, infatti, la fiducia e la soddisfazione, fattori che vanno oltre la semplice quantità di attività svolte.
Un time management che si prende cura (anche) dell’operatore
Anche il benessere dell’operatore è un elemento chiave della gestione del tempo e, parallelamente alla percezione dell’anziano, il benessere degli operatori è altrettanto cruciale. Un manager che considera il carico di lavoro e le esigenze emotive del proprio team è in grado di creare un ambiente in cui la gestione del tempo non sacrifichi la salute mentale e fisica degli operatori.
Il tempo dedicato a supportare e ascoltare il personale contribuisce a promuovere una cultura aziendale sana e a migliorare la qualità del lavoro svolto. Per questo, nel contesto lavorativo, il manager deve facilitare il tempo di cura. Questo concetto va oltre la quantità di ore lavorative e abbraccia l’idea che ogni istante può essere un’opportunità per costruire relazioni solide e favorire un ambiente di lavoro sano. (Leggi anche: Burnout e stress lavoro correlato).
Un esempio tangibile si manifesta nel settore sociosanitario, dove i professionisti possono utilizzare il tempo dedicato a compiti apparentemente banali, come rifare un letto, per instaurare un dialogo con l’anziano. Questo non solo migliora la qualità della cura fornita, ma crea un legame umano che va al di là delle sole pratiche sanitarie.
Il manager come architetto del tempo
E quindi, il manager diventa come un architetto del tempo. In particolare, gioca un ruolo chiave nell’architettare il tempo all’interno delle organizzazioni. La gestione del tempo diventa un’arte quando il leader riesce a creare spazi vuoti che non sono vuoti affatto, ma piuttosto opportunità per connettersi con i membri del team.
In un contesto di riorganizzazione di una Residenza Sanitaria Assistita, per esempio, il manager potrebbe impiegare il tempo di attesa tra le riunioni per discutere con i dipendenti delle loro preoccupazioni, ascoltare le loro idee o semplicemente per rafforzare il senso di appartenenza al team. Le relazioni sane tra i membri del team e tra manager sono la chiave per il successo a lungo termine di un’organizzazione.
Investire tempo nella costruzione di relazioni positive crea un ambiente di lavoro che favorisce la comunicazione aperta, la fiducia reciproca e una cultura aziendale positiva. Un manager che conosce i suoi operatori non solo come risorse lavorative, ma come individui con esigenze, paure e aspirazioni, è in grado di guidarli in modo più efficace. (Leggi anche: La cassetta degli attrezzi di un direttore di RSA).
Attenzione, non basta stabilire relazioni: è altrettanto importante che queste siano propositive, e i manager devono essere in grado di ispirare e motivare il loro team, incoraggiando l’innovazione e la collaborazione. Le relazioni propositive favoriscono un clima in cui i lavoratori si sentono supportati nel proporre nuove idee e affrontare sfide in modo costruttivo.
La sintesi perfetta del tempo della qualità e della percezione è che la gestione del tempo per un manager è una sfida che richiede una visione olistica. Oltre a garantire l’efficienza temporale e la qualità del lavoro svolto, un manager di successo considera attentamente come le attività vengono percepite sia dal residente, sia dall’operatore.
Il tempo diventa così un mezzo per creare un equilibrio tra le esigenze organizzative e le necessità umane, contribuendo a costruire una cultura aziendale basata su fiducia, rispetto reciproco e eccellenza. In questa prospettiva, la gestione del tempo diventa un’arte, dove ogni momento è un’opportunità per creare un impatto positivo duraturo.
E proprio il tempo in RSA sarà l’argomento centrale del Meeting delle Professioni di CURA 2024, dal titolo “Non c’è cura nella fretta. Gestire o creare tempo in RSA?“. Scopri il programma sul sito di Editrice Dapero.