ELISA ZUCCHI

Dignità delle persone anziane, alleanza tra professionisti e famiglie

Sogno che si possa recuperare la dignità della persona anziana che, insieme al rispetto, costituisce le fondamenta della Cura, da cui si deve partire per costruire tutto il resto. Sogno che la Cura della persona anziana acquisisca un valore sociale che ad oggi non esiste.

Sogno che le RSA diventino un luogo di vita, più simili a un “residence” che non a un ospedale, con spazi adeguati e ripensati per favorire sia l’intimità che la socialità, e dove le giornate delle persone anziane residenti sono scandite da tempi e ritmi biologici, e non in base ai turni del personale.

Sogno che ogni professionista della Cura sia orgoglioso della propria occupazione  e che consideri il proprio lavoro come una missione (perché considerarlo solo un “mestiere” è decisamente sminuente).

Vorrei che chi amministra una RSA fosse in grado di fidelizzare i propri dipendenti, riconoscendo in essi delle risorse uniche e insostituibili.

Ma sogno anche contratti di lavoro decisamente migliori per chi svolge una professione così pesante fisicamente e mentalmente, con turni, rientri, riposi saltati, e il continuo avere a che fare con sofferenza, morte o, più banalmente, con le deiezioni.

Sogno che parenti ed amici vengano considerati importanti risorse nelle RSA, veri e propri alleati della Cura, e non  “fastidiosi intrusi”. L’alleanza tra professionisti della Cura e parenti può davvero fare la differenza: sono loro a conoscere le persone di cui ci dobbiamo prendere cura e che possono instradarci affinché la qualità della Cura possa essere migliore.

Sogno infine un’alleanza tra tutte le professioni di Cura il cui unico obiettivo è la ricerca del maggior benessere possibile per la persona anziana e della sua famiglia.