Contro il rincaro dei costi dell’energia quali soluzioni è possibile adottare a partire da oggi? Le RSA sono già in crisi, e i costi insostenibili delle energie potrebbero portare al collasso dell’intero sistema. Cosa si sta già facendo e quali accorgimenti adottare per limitarne l’impatto?
di Franco Iurlaro
La crisi energetica attualmente in atto mette a dura prova le RSA, già colpite duramente della pandemia, dalla scarsità di risorse e di personale. Come evidenziato nell’articolo precedente, si parla di una previsione di perdite che vanno da dieci a venti euro al giorno, traducendosi in aumenti per gli anziani e per le loro famiglie.
Franco Iurlaro, giornalista e consulente per il settore sociosanitario, cura la rubrica “Il punto” creata per rivistacura.it, in cui approfondisce i problemi attuali che le RSA si trovano ad affrontare, con studi, interviste a esperti del settore ed esperienze.
Ridurre i consumi si può: eolico, fotovoltaico e altre soluzioni proposte
A livello macro, si cerca di per risolvere il problema alla base. Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia hanno avanzato, a questo proposito, dieci proposte al Governo Draghi su rinnovabili ed efficienza per liberare l’Italia dalla dipendenza del gas.
Si tratta di interventi normativi e autorizzativi che permetterebbero di ridurre i consumi di gas di 36 miliardi di metri cubi all’anno entro fine 2026, sviluppando l’eolico offshore e a terra, il fotovoltaico sui tetti (anche nei centri storici), e sulle aree compromesse (discariche, cave, etc.).
Agrovoltaico e biometano
Si parla anche di moderno agrovoltaico, che garantisce l’integrazione delle produzioni agricole con quella energetica, la produzione del biometano (sviluppata in un chiaro contesto di riduzione del numero complessivo di capi allevati e senza sottrazione di terreno alla produzione di cibo), gli accumuli, i pompaggi e l’ammodernamento delle reti.
Energia da materiali di scarto (anche quelli delle RSA)
Nel nostro settore si sente parlare sempre più spesso di come «L’energia elettrica in futuro potrebbe arrivare dai pannolini e pannoloni usati. In Giappone la SFD Recycle System è convinta che i pannolini usati siano una nuova fonte di energia alternativa”. L’azienda giapponese ha deciso di riciclare i pannoloni usa e getta indossati dagli anziani con problemi di incontinenza riutilizzandoli per alimentare caldaie a biomassa dalle grandi dimensioni.
Ogni giorno in Italia, secondo dati ufficiali, vengono utilizzati almeno 6 milioni di pannolini usa e getta e, nell’intero anno, arrivano in discarica circa due miliardi di pannolini; le potenzialità di questa “invenzione” sono enormi.
Investire fin da subito nel “buon senso energetico”
Sin da subito, però, ogni Centro Servizi e RSA, dove non lo abbia già fatto, può introdurre all’interno delle proprie strutture un piano di risparmio energetico, così come lo hanno intrapreso lungimiranti catene alberghiere e ristoranti. Si parte dall’adozione di un modello di facility management che si occupi di tutto ciò che afferisce alla gestione di edifici unitamente ai loro impianti e servizi connessi, passando agli investimenti sulle centrali termiche e il condizionamento dell’aria con impianti in cogenerazione; ed ancora il fotovoltaico, l’installazione dell’illuminazione a led temporizzata e con rilevatori di presenza, il recupero dell’acqua piovana per l’utilizzo dove compatibile, ecc..
Tutti elementi tecnici ormai conosciuti ed accessibili, che hanno però la necessità di essere accompagnati da un percorso formativo del personale, per acquisire le conoscenze e competenze necessarie ad adottare comportamenti di “buon senso” energetico, nonché buone prassi esportabili ed implementabili nella rete dei centri servizi.
Applicare il risparmio energetico nelle RSA
Soluzioni alla portata di tutti
Sono piccolissime pratiche, anche queste note ai più, la cui efficacia e il cui risultato contano quando fanno “massa” e diventano cultura aziendale. Solo alcuni esempi delle diverse opportunità.
- utilizzo corretto e mantenimento in efficienza secondo manuale, di tutti i macchinari ed attrezzature che consumano energia (nelle cucine, lavanderie, locali comuni)
- evitare di lasciare in stand by i dispositivi elettronici (tv, pc, stampante ecc.) – fino al 75% del consumo totale di elettricità è dovuto quelli che vengono definiti “carichi fantasma”
- attenzione all’incompatibilità tra finestre aperte e riscaldamento o raffrescamento accesi
- controllo e monitoraggio della temperatura degli ambienti e dei tempi di accensione
- schermatura di porte e finestre nelle notti riducendo le dispersioni di calore verso l’esterno
- evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni, ove presenti,
Sono solo alcune delle azioni di buon senso energetico da attivare secondo un piano ragionato, motivato e soprattutto condiviso.
Idee per arginare gli effetti della crisi energetica: alcune risorse
Si può fare: basta ispirarsi ai contenuti della Giornata del risparmio energetico, istituita il 16 febbraio 2005 e le cui origini della si rifanno all’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto(trattato internazionale stipulato con lo scopo di salvare il Pianeta dalla distruzione dei cambiamenti climatici).
Nello stesso periodo Rai Radio2 lancia la trasmissione radiofonica Caterpillar, che sostiene e promuove la stessa Giornata, inserendo all’interno del progetto l’ormai famosa iniziativa “M’illumino di Meno”. Da subito accolta dal Senato e Quirinale, la campagna si è poi diffusa a livello nazionale, internazionale e infine mondiale.
In questo momento storico quello di cui avremmo bisogno è porre l’attenzione su un futuro sostenibile delle nostre RSA e Centri Servizi alla Persona.
“Energia è la capacità di un sistema di modificare lo stato di un altro sistema con il quale interagisce”
Igor Sibaldi, scrittore
Per approfondire
Crisi energia. Ecco il piano di emergenza del governo, in quotidianosanita.it
Decreto aiuti Ter, in quotidianosanita.it
Appello al Governo: serve un sostegno alle RSA subito, in uneba.org
Altri articoli per la rubrica “Il Punto”:
Carenza di infermieri e storia professionale, di Franco Iurlaro
Carenza di infermieri e OSS, di Franco Iurlaro
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