Il capitale più grande per le RSA che, al di là delle differenze,
sono tutte attraversate da un “mare di umanità”.
Veronica Bonicalzi dirige l'RSA Sant'Antonio di Barzio (LC), una piccola struttura di 40 posti letto, fortemente orientata al senso di comunità e di apertura al territorio circostante. Questa filosofia si riflette nel modo stesso in cui la direttrice interpreta il proprio ruolo e in particolare nell'impegno che profonde nel coltivare la relazione con le famiglie. La sua testimonianza può essere d'ispirazione per tutti i professionisti che si interfacciano con i familiari, in favore di una comunicazione con loro che possa essere più diretta, costante e, quando possibile, più informale.
In quest'articolo l'educatrice e pedagogista Francesca Doni prende in esame alcune criticità che in molti casi gli educatori incontrano all'inizio o durante il loro percorso professionale in RSA. Una riflessione che aiuta a diffondere consapevolezza sulla realtà pratica della professione e su alcune lacune ancora presenti a livello di sistema.
In onore della Giornata nazionale delle vittime dell’epidemia da Coronavirus (18 marzo), pubblichiamo la testimonianza dello staff di direzione di ASP Montedomini di Firenze. Un racconto autentico dei primi mesi del 2020, che ci aiuta a mantenere viva la memoria e anche a raccogliere una preziosa eredità culturale.
Linda è un'assistente sociale che lavora in RSA e che si è trovata da poco ad accompagnare in struttura proprio la sua nonna. Attraverso quest'esperienza delicata e difficile, è entrata inevitabilmente in un altro punto di vista, quello di familiare, che ora vive sulla sua pelle. L'articolo è una testimonianza preziosa per chi sta vivendo questo passaggio e per chi accoglie persone in RSA. L'autrice riesce infatti con delicatezza a raccontarci la sua storia personale intrecciandola con nuove consapevolezze sul suo ruolo professionale.
Sempre più spesso le persone entrano in RSA in una fase avanzata, quasi alla fine della vita. Ciò comporta la necessità per le organizzazioni di dotarsi di competenze specifiche in tema di accompagnamento. In quest'articolo, la narratrice di CURA Elisa Mencacci, psicologa e tanatologa, raccoglie la testimonianza di una parte dell’équipe della Fondazione Santa Augusta, a Conegliano (TV), da lei “accompagnata” nel riflettere sulle dimensioni della qualità del fine vita e sulla costruzione di un protocollo per “vivere l’ultimo pezzo di strada”.
Riuscire a essere professionisti che sanno mettere “la persona al centro” è fondamentale, ma non sempre accade in concreto. Allo scopo di accendere una riflessione, l’autore Luca Lodi propone due narrazioni di fantasia: nella prima si assiste a un incontro freddo tra curante e caregiver, dove il primo non tiene conto del ruolo e dei sentimenti della persona che ha di fronte. Nella seconda, invece, la caregiver e i sentimenti che porta con sé sono gli stessi, ma l’équipe riesce ad accoglierli, facendosi carico anche del peso che la famigliare porta con sé.
Ogni anno dal 2016 la Fondazione Casa Industria di Brescia organizza una vacanza al mare per un gruppo di anziani residenti in RSA o che frequentano il Centro Diurno. Si tratta di una settimana lontano dalla routine e dai minutaggi, in cui sono i desideri degli anziani a guidare il lavoro di professionisti e volontari, in un contesto di relazioni autentiche. Si promuove così concretamente un approccio centrato sulla persona, con ricadute positive non solo sulle persone anziane, ma anche sull'équipe, che rientra in struttura motivata e arricchita.