BARBARA PICCHIO

Relazioni autentiche alla base della Cura

Mi sono avvicinata al mondo delle RSA per i miei genitori. Spinta da mio padre ho intrapreso un percorso di volontariato triennale in qualità di Presidente del Comitato Parenti in una struttura della bergamasca. 

Questo mi ha permesso di avere contatti quotidiani con anziani, famigliari e professionisti della cura; un’esperienza unica dal punto di vista umano che mi ha fatto diventare una RSAlovers

Il mio sogno è che la cura sia sempre più un lavoro di squadra in cui professionisti, famigliari e volontari siano uniti e si aiutino a vicenda per garantire alle persone più fragili la miglior qualità di vita possibile.

Sogno un mondo in cui la base della cura sia la relazione, in grado di creare scambi di valore.

Sogno che ogni abitante delle RSA venga visto e trattato come persona, indipendentemente dal grado di compromissione.

Sogno un mondo in cui ogni professionista della cura sia valorizzato, indipendentemente dal ruolo che ricopre.

Sogno che professionisti della cura, famigliari e volontari desiderino conoscersi in modo autentico, senza pregiudizi.

Sogno che le RSA, luoghi di vita ma anche di morte, accolgano con gioia le persone fragili, le loro famiglie e tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo della vecchiaia. Sogno un dialogo costante con i famigliari e la costruzione di progetti condivisi basati sull’ascolto di bisogni e desideri di chi, a vario titolo, vive il mondo delle RSA.

Sogno che le RSA tornino ad essere casa per residenti, operatori e familiari, aprendosi al territorio e alla comunità, e che sempre più persone desiderino avvicinarsi al mondo degli anziani e della cura.