L’esperienza dei Centri d’Incontro e Caffè Alzheimer di Rimini
Manuela Graziani e Gina Chiafalà
Le misure urgenti prese dal Governo per contenere e gestire l’emergenza epidemiologica del Covid-19, hanno portato anche nel nostro territorio alla tempestiva e temporanea chiusura dei servizi a bassa soglia, Centri d’incontro e Caffè Alzheimer, rivolti alle persone con demenza e ai loro familiari. Un’esperienza che ha colto tutti impreparati e sgomenti, ci si è trovati improvvisamente catapultati come in mezzo ad una tormenta di neve, di notte, al buio … pervasi dal panico, spaventati, stanchi, in un mondo di colpo ovattato, silenzioso, apparentemente fermo.
Sì, solo apparentemente fermo. In realtà i familiari di persone con difficoltà di memoria e demenze si sono ritrovati soli a gestire un carico assistenziale e psicologico ancor più grave di prima, ad avere molto più lavoro, molto più stress, poiché l’assenza di quegli stimoli e quel supporto che tutti noi fornivamo loro, con lo scopo di contrastare il senso di isolamento, è venuto completamente a mancare.
Al fine di sostenere i familiari in questo difficile momento Asp Valloni Marecchia, che gestisce i servizi a bassa soglia in collaborazione con Associazione Alzheimer Rimini, AUSL della Romagna/Centro per i disturbi cognitivi e demenze (CDCD) di Rimini, i Comuni, ha messo in atto una ridefinizione tempestiva dei progetti rivolti alle persone con demenza, attraverso la realizzazione di interventi di sostegno “a distanza”, con l’obiettivo di rimanere vicini alle persone più fragili, con un approccio flessibile, modulato continuamente, al fine di rispondere in maniera puntuale e personalizzata ai loro bisogni
A un mese dall’inizio dell’attività i professionisti dei Caffè Alzheimer e Centri d’Incontro di Rimini, Santarcangelo di Romagna e Novafeltria, hanno contattato telefonicamente 183 persone. Sono state fatte 292 telefonate e 5 video chiamate ai familiari, e ben 104 telefonate e 85 videochiamate alle persone con demenza. E ancora videochiamate multiple con persone con difficoltà di memoria che in questo modo hanno potuto rivedersi, riconoscersi e conversare e incontri di supporto ai gruppi di familiari dei caffè, permettendo di dare continuità a questa preziosa attività di sostegno, scambio di esperienze e aiuto reciproco. Gli interventi a distanza prevedevano anche la realizzazione di attività di stimolazione di vario tipo da fare a domicilio. Personal computer, i-pad, cellulari, si sono rivelati strumenti straordinari per poter apprezzare i video appositamente preparati dai professionisti dei centri e corredati da schede da compilare, con esercizi di stimolazione cognitiva, altre volte per poter partecipare ad attività consolidate ed apprezzate come quelle delle riunioni di gruppo Validation®, fatte ovviamente in modi differenti, o come quelle delle proposte di movimento del metodo Hobart®o di musicoterapia, laboratori di lettura, giardinaggio, maglia e mandala da colorare.
Le proposte sono state inviate quotidianamente, a cura dei professionisti dei centri, al fine di mantenere una scansione temporale delle attività ed una continuità nella cadenza delle diverse proposte, richiamando quanto avveniva all’interno dei centri.
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