L’incontro con il gruppo Validation® e la bellezza del circolo delle emozioni fra anziani e operatori. Il terzo racconto di Valentina Pirola
Il gruppo Validation® è al centro della terza e ultima puntata del racconto di Valentina Pirola iniziato su Rivista CURA con l’articolo Terapista occupazionale in RSA: avventure e disavventure e continuato con Vita in RSA: un microcosmo di attività, relazioni, emozioni e scoperte.
L’incontro con il Metodo Validation®
La brochure è li nel mio zaino, ormai ne conosco le grafiche a memoria e mi ricordo le parole chiave: ” Metodo utile per approcciarsi all’anziano fragile, la comunicazione, l’empatia, le tecniche verbali, il gruppo Validation®“.
La vita procede in RSA, è un’estate calda ma a me non dispiace lavorare anche se l’estate per i nostri nonni è un periodo triste, con le ferie dei familiari e le nostre le attività cambiano un po’ e tendiamo a coinvolgere gli anziani con attività più divertenti, ludiche, che non li affatichino troppo.
Maria Teresa mi chiama in infermeria, ci prendiamo un caffè: “allora che ne dici del Metodo Validation? Facciamo il corso?”.
“Non mi tentare – rispondo – è un po’ presto per me, lavoro da pochi mesi, non so se riuscirò a conciliare tutto”.
Il tempo passa e la brochure è sempre li. Telefono, prendo i contatti e più volte richiamo per sapere se il corso partirà. Deve partire. E così inizia il mio cammino, personale e professionale, alla scoperta del Metodo Validation® e del gruppo Validation® poi, che fin da subito mi ha donato una totale soddisfazione, mi ha permesso di conoscere a fondo il mondo dell’anziano, di comprenderlo e mi ha dato una sicurezza nel lavoro che prima non avevo. Ma la strada è stata lunga: un anno di formazione per il primo livello.
Entro in aula presso la Fondazione Castellini e mi guardo intorno: quante persone! E così diverse! Molte di queste capiranno poi che non sarà la loro strada. Io mi siedo vicino a una ragazza gentile, si chiama Federica, dice che è una psicologa e che lavora in diversi ambiti; è indaffarata con il suo astuccio, inizia a prendere appunti.
Davanti a me, una ragazza siciliana, Ivana, attentissima che spesso interrompe per fare domande: che energia! Ecco qui Federica e Ivana, così come Laura, Patrizia e molte altre studentesse che sono diventate vere e proprie colleghe-amiche. Perché il Metodo Validation® ci ha messe alla prova come persone prima che come professioniste e questo è stato un lavoro fantastico sulle nostre emozioni.
E poi c’è Miriam, Miriam Tonetto. Sì, per lei ci vuole una presentazione con nome e cognome! Dal primo istante ho notato quanto sia carismatica, ho invidiato le sue doti di formatrice, quanto fosse una persona vera con le difficoltà di tutti noi, mamme, donne, lavoratrici. Un’altra amica che mi ha seguito per il corso di secondo livello, una persona dalla quale ho imparato tanto.
Intanto in struttura comincio a parlare di Validation, a diffondere il Metodo, e non è stato semplice. Con le ospiti che scelgo per il mio tirocinio formativo si crea un legame speciale, il lavoro è tanto: le riprese video, i dialoghi, le mille mail inviate all’insegnante, i weekend di studio con le compagne di corso, ma la gratificazione supera tutto questo perché tu sei li, per loro, in ascolto attivo, usi le tecniche verbali, conosci il loro stato di disorientamento, conosci la loro storia e loro ti accolgono, si emozionano e piangono insieme a te. Difficile poi tornare alla “normale”vita di Reparto.
La scoperta del Gruppo Validation® e le reazioni degli anziani
Dopo un anno di formazione, quattro anziane seguite con moltissime sedute, arriva l’esame finale: la consegna del diploma. Ricordo ancora la signora Rosa, la prima persona che ho seguito e che è diventata poi la Presidente del mio primo gruppo Validation®.
Sono così “contagiosa” che una mattina, sempre di corsa con Francesca, le propongo di organizzare una giornata formativa in RSA con Miriam. Tutto è andato nel migliore dei modi, tutti gli operatori della casa e alcuni volontari hanno seguito il corso e io non potevo che essere stra-felice. Sono arrivati messaggi positivi e di riscontro, Miriam ha incontrato la signora Rosa e si sono svolti dialoghi meravigliosi.
Questo cammino è proseguito con un altro anno formativo per conseguire il diploma di Conduttore di gruppo Validation®.
E se il Primo Livello mi ha dato soddisfazione, l’energia del gruppo Validation® è stata impagabile.
Il gruppo Validation® del martedì, i “Vecchiotti”, è uno spasso. C’è Rosa la Presidente, ci sono le mie esperte colleghe Collaboratrici senza le quali sarei perduta in alcuni momenti della seduta e c’è tutto il rito che si compie.
Ogni settimana è diverso e sempre ci lascia senza parole, perché quello che si crea durante il cerchio è emozione pura. Nel gruppo Validation® c’è la nonna che arriva piangendo perché ha perso il marito e il gruppo la consola, c’è la presidente infuriata con il personale per un motivo o per l’altro, e allora la consigliera le propone un modo per risolvere.
E poi si canta, si festeggia, si ride, si piange. Tutto in un’ora che a noi Operatrici impegna il doppio del tempo con la preparazione, la stanchezza emotiva finale, il far scorrere un filo nella seduta anche quando il filo non c’è. Ma quando il giorno dopo sento in corridoio le anziane parlare del circolo, del gruppo Validation®, della riunione come la intendono loro, mi fermo, le ascolto e sorrido.
Sì, perché anche se le partecipanti non ricordano il nostro nome, la nostra precisa professione, noi siamo diventati per loro “il posto dove si sta bene”. E, lì dove si sta bene, si ritorna sempre.
Poi ci sono, sempre formati e indirizzati, gli Ospiti speciali alla seduta. C’è la Suora, il familiare e l’Operatore e allora tutto si compie con energia, allegria, si torna a dove si era produttivi.
E poi ci sono i momenti in cui sono in reparto e mi chiamano, non ho la bacchetta magica, per nulla, ma ci sono episodi che possono prendere una piega diversa. C’è una signora agitata, spesso cerca di colpire le Operatrici, specialmente durante il momento del bagno. Inizio ad andare da lei, a praticare Validation individuale.
Ha paura, ha paura quando è nuda, quando la toccano, e risponde con aggressività, nessuno la comprende, sono tutte poco di buono. E allora al momento del bagno, quando possibile, vado a trovarla, sto li con lei, utilizzo le tecniche verbali.
A volte funziona ed è per me una grande soddisfazione coinvolgere anche il personale di cura e dare sollievo all’Ospite.
Del Metodo Validation® abbiamo parlato in rivista CURA nell’articolo L’evoluzione del metodo Validation: dai principi fondamentali alla revisione delle quattro fasi per far spazio a una visione più rispettosa della persona.
Per approfondire il tema si rimanda alla pubblicazione di Editrice Dapero “Non trovo le parole. Il Metodo Validation® per comunicare con l’anziano affetto da demenza” di S. Pellegrini e C. Siviero.
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