Si dice che invecchiare bene sia un’arte, ma La Stagione del raccolto ci insegna piuttosto a usare l’arte per prepararci all’invecchiamento

Quando ho preso in mano questo libro il mio sguardo è subito caduto sul titolo e un sorriso è comparso sul volto: “un’ottima scelta, si parte già in grande”, ho pensato. E quel titolo mi ha trasportata indietro nel tempo, alle estati della mia giovinezza, quando seguivo il nonno per le campagne, campi dorati di grano da raccogliere; i facilitanti mezzi moderni c’erano, ma lui comunque si portava in spalla la sua ranza, perché qualcosa restava sempre da fare a mano, perché nulla doveva essere sprecato.

Precisione e forza, oggi li chiamiamo “gli uomini di una volta”. Un titolo di forte impatto per la pluralità di significati,  rievocazione o riflessività sulla chiusura di un ciclo vitale? Forse entrambi e questa ne è la bellezza.

Proseguo nel sfogliare le pagine e sento sempre più il profumo dei fiori di campo, la freschezza del pensiero portato dagli autori. L’intensità del loro messaggio e la varietà delle proposte mi mostrano un invitante bouquet, colori, forme e profumi. Le emozioni e i sensi la fanno da padrone; già Proust con la sua petite madeleine ci ha insegnato il grande potere della rievocazione, del passato che si ripresenta, il cui “gusto” ci accompagna per tutta la vita, anche quando pensiamo di averlo seppellito sotto tante altre esperienze.

 Oggi il potere degli scritti viene superato da uno strumento ancor più potente, che con ancor più maestria e facilità ci permette di emozionarci e di immedesimarci, ovvero di venire letteralmente rapiti da una storia; questo è il cinema e la sua forza educativa viene riconosciuta e ben esplicata dagli autori Francesco Mosetti-d’Henry, Mauro Cauzer e Alan Viezzoli.

“Questa sera guardiamo un film?” lo si dice con leggerezza, con il desiderio di staccare la spina dai doveri del presente per essere catapultati in un altro qui ed ora per una serata. In realtà molto spesso la nostra mente viene rapita, ci isoliamo da ciò che ci circonda proiettandoci insieme ai protagonisti; la connessione diviene forte e condividiamo emozioni, così qualcosa di quella storia la portiamo con noi, a volte con una risata per l’ilarità del racconto, a volte scoprendoci con le lacrime agli occhi e tanti fazzoletti nelle tasche.

 Questo manuale raccoglie e analizza i film proiettati e scelti dal 2017 per l’Alzheimer Fest, un evento annuale di grande importanza per il suo protagonista, pellicole selezionate per affrontare un tema di cui ancora molto deve essere svelato.

Invecchiare bene è un’arte: bisogna essere pronti ad accogliere la vecchiaia

La vecchiaia è una fase naturale della vita, che tu lo voglia o no lei arriva, ma il come si presenta e quanto tu sia preparato ad accoglierla fa la differenza. Sono stata abituata a vedere i miei nonni uscire sul balcone, nelle sere d’estate, per guardare il paesaggio, la strada davanti a casa e le campagne sul fondo.

Io contavo le auto che passavano per impegnare la mia mente, quel momento mi pareva un tempo vuoto, ma il loro sguardo era oltre il panorama, ora lo capisco, loro erano persi nei loro pensieri, si prendevano il tempo di riflettere sulla vita per poi sorridermi e donarmi qualche prezioso consiglio.

Riflettere per prepararsi, per imparare ed educarsi all’arrivo di una fase importante del nostro percorso, quella fase che chiude il cerchio. Come scrive nella prefazione Michele Farina, il Cinema è come una “palestra emozionale” perché “la stagione del raccolto possa ben essere anche una stagione di crescita nel presente, di innesti tra passato e futuro e dunque in qualche modo di semina”. 

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La potenza del cinema per educare all’invecchiamento

Ogni film porta il suo insegnamento ma indubbiamente quelli qui scelti desiderano che lo spettatore assapori emozioni e colga messaggi legati all’affascinante quanto complesso mondo dell’anzianità. In particolare, l’obiettivo di fondo, è aiutare il lettore a notare quello scorcio di luce in un difficile cammino: strategie per migliorarsi e migliorare le condizioni che ci circondano, comprendere come prevenire e agire per un invecchiamento attivo.

Fatichiamo a pensare l’educazione oltre l’infanzia, ma ogni giorno veniamo educati o ci educhiamo a nuove esperienze. Prepararsi per la propria vecchiaia è sempre un pensiero tanto lontano da sfuggire alla mente dei più, ma anche qui abbiamo un grande potere.

Nell’introduzione del libro troviamo spiegato chiaramente lo scopo degli autori: “stimolare ed avviare una nuova cultura dell’invecchiamento attivo; un percorso educativo che indichi comportamenti, stili di vita e atteggiamenti mentali per mantenere più a lungo possibile uno stato di benessere psicofisico”. E qui il cinema può farla proprio da padrone.

La forza evocativa delle scene, i messaggi che le vite dei personaggi portano allo spettatore, sono come pagine di testi proiettate in animazione. Gli argomenti principali delle pellicole scelte sono: il pensionamento, la vedovanza, la non accettazione dell’avanzare dell’età, la solitudine e l’isolamento; argomenti che necessitano di decantare nella nostra mente per portare a riflessioni e ad azioni con senso.

Il cinema inteso come attivatore sensoriale e cognitivo, oltre che come attivatore di affetti ed emozioni, porta riflessioni su temi, rievocazione e considerazioni su se stessi, sulle proprie esperienze, facilitando un percorso di autoconsapevolezza.

Il cinema come strumento educativo per sensibilizzare e informare la popolazione; come  attivatore per un processo di autoriflessione e di proiezione nel futuro per prevenire e attivarsi;  come sostegno per un processo riflessivo sul proprio vissuto da caregiver e infine anche come supporto per la formazione e l’aggiornamento continuo del personale specialistico che agisce nell’ambito.

«Non si finisce mai di imparare, neanche alla mia età», mi dice sempre Amelia con i suoi 98 anni, dopo essersi fatta una bella risata ascoltando la mia proposta di attività del giorno.

Per scoprire di più sul libro vai sul sito di Editrice Dapero

Una scheda per presentare ogni film dedicato alla vecchiaia

Così, da quell’iniziale fresco profumo di fiori di campo portatori della visione alternativa di una opportunità quotidiana, alla portata di tutti come poter vedere un film alla televisione, proseguo la mia lettura scoprendo delle interessanti schede di analisi dei film scelti, in ordine alfabetico con la descrizione dell’autore, l’anno, i temi affrontati, la recensione e il commento.

Una proposta invitante; così invitate da farti scorrere le pagine sempre più velocemente mentre sale il desiderio di riuscire a recuperare tutte quelle pellicole per assaporarle appieno. Un po’ come le fette di torta della nonna: una tira l’altra senza riuscire a smettere perché è lì davanti a te ed è così gustosa.

“Questo lo conosco, oh questo me lo ricordo, meraviglioso, questo davvero interessante, quest’altro devo vederlo il prima possibile!”: così la mente si accende con una serie di possibilità. Tante lampadine e tante occasioni di crescita personale e professionale.

Ci si arricchisce di sapere ed esperienze attraverso l’emotività data dalle pellicole. Ringrazio gli autori per questo magnifico manuale, mi sono sentita un po’ come Alice nel paese delle meraviglie: tante avventure, tanti scenari diversi per tornare al qui ed ora, accresciuta e desiderosa di approfondire questa nuova forma di viaggiare per il mondo del Sapere, senza sfogliare pagine ma da spettatore riflessivo.


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About the Author: Laura Ferro

Educatrice professionale in ambito geriatrico; tutor dell'area geriatrica e di supporto all'area ospedaliera-riabilitativa per il CdS in Educazione Professionale - Università degli Studi dell'Insubria. Membro del Centro di Ricerca per la Cura pedagogico educativa.

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